Test – Regalo – Un puzzle/piattaforma oscillante | Xbox

Il videogioco come metafora… Questo non è certo più originale di titoli come Gris, Brina O L'ultimo falò lo hanno reso il loro preferito. Eppure, Regalo riesce a distinguersi dalla massa. Né veramente metroidvania né del tutto enigmatico (e non proprio gioco di fuga neanche), il gioco sviluppato da Toydium e Million Edge propone un'avventura curiosa, a tratti criptica, ma certamente non banale.

Prima le donne e i bambini

Indossando uno scafandro, un vecchio si sveglia a bordo di una lussuosa nave da crociera a vapore che sta affondando. Mentre cerca di sfuggire alle onde che gradualmente riempiono la nave, incontra persone che lo rendono nostalgico e si imbatte in oggetti che risvegliano in lui vecchi ricordi sepolti. Ecco, non ne saprai più nulla. Il gioco non si preoccupa di lunghe scene e dialoghi infiniti, infatti i personaggi tacciono! Non che non ci sia niente da dire, però Regalo è molto misterioso riguardo al suo scenario fino alla fine della sua avventura. Se si danno indizi qua e là, attraverso i ricordi raccolti e i personaggi incontrati, è difficile dare un significato chiaro prima dell'ultimissima sequenza.

Chi è questo personaggio misterioso?

Strano, il gioco è strano tanto nel contenuto quanto nella forma. La scelta di posizionare l'eroe su una barca che affonda permette agli sviluppatori ogni tipo di fantasia, come quella di ruotare il livello in base alle scosse che scuotono la nave. L'ambiente si ricompone, i punti di riferimento cambiano, il giocatore viene sballottato, proprio come il personaggio principale, al ritmo della trasformazione delle scene che deve attraversare. L'esperienza può sembrare inquietante all'inizio, ma Toydium è riuscita a renderla coerente e perfettamente controllata per permetterci di trovare sempre la nostra strada.

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Correre per la tua vita

Fin dai primi minuti di gioco il concetto scorre da solo: dovrete attraversare ogni stanza, dalla stiva alle cabine, per raggiungere la sommità della nave. Tra le prove che l'ambiente pone al nostro percorso, conteremo l'acqua che sale poco a poco in alcuni tratti e i tratti sottosopra dove dovremo arrampicarci su ogni tipo di cianfrusaglia. A volte dovrai anche fuggire dai nemici poiché il personaggio principale non ha capacità offensive.

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E io dondolo…

Se uno sguardo al carta geografica (che otteniamo abbastanza velocemente) ci permette di vedere che alcune stanze dovranno essere attraversate più volte per progredire, non possiamo proprio parlare di metroidvania. Già, perché il gioco ha pochissime abilità da sbloccare, ma anche perché effettivamente è piuttosto lineare. Ogni flashback è organicamente integrato nel livello Design e la sceneggiatura. Pertanto, non preoccuparti quando un oggetto sembra inaccessibile, possiamo fidarci del gioco per permetterci di arrivarci quando sarà il momento.

La mappa della nave

Questo non vuol dire che ci viene offerto tutto su un piatto d'argento! Alcuni personaggi e ricordi sono particolarmente ben nascosti. A volte sarà necessario combinare diverse abilità (correre, saltare, aggrapparsi, ecc.) per raggiungere le zone più segrete. IL gioco si arricchisce gradualmente. Due oggetti legati alle abilità verranno scoperti nel corso della storia, mentre il miglioramento delle abilità di base è condizionato dalle tre “fasi” attraverso le quali passa il personaggio nel corso dell'avventura (e che comportano anche un cambiamento del suo aspetto fisico).

Era una piccola nave

Con il suo stile tanto barocco quanto sibillino è il suo scenario, Regalo non dimenticare di essere carina. Se le sue ambientazioni tendono ad essere un po' atroci (prima di diventare psichedeliche), i suoi protagonisti hanno tutti un design ben trovato e divertente. Alcune animazioni, come quella che segue l'accensione di un fiammifero, sono addirittura eccellenti, degne di un film d'animazione. Il tutto ci viene servito in un'atmosfera a volte onirica, a volte vicina a Piccolo incubo, dove le sequenze incentrate sulla velocità metteranno a dura prova la compostezza anche delle persone più stressate. Una tensione che inizia durante i passaggi sottomarini, dove bisogna attraversare stanze che l'acqua ha completamente sommerso, in cui il nostro personaggio è così lento che spesso annega.

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I ricordi sono archiviati in un album

Se la sfida offerta dal gioco è comunque interessante, a volte diventa frustrante a causa di ciò hitbox scorrimento orizzontale incoerente e faticoso e insopportabili atti di fede che terminano con a game Over. Niente di insormontabile, per fortuna, ma sufficiente a procurare grossi esaurimenti nervosi ai meno pazienti! Tra le delusioni, noteremo anche che molte fasi del gioco privilegiano l'apprendimento “a memoria” dello schema degli eventi piuttosto che un'ottima tecnica e buoni riflessi. Ad esempio, una sequenza in cui il giocatore si ritrova bloccato in una sorta di Tetris gigante la cui unica soluzione è sapere in anticipo dove cadrà ogni pezzo per scappare.

Quando il livello inizia a cambiare, fai attenzione al mal di mare!

Dopo circa cinque ore di avventura su una barca che ne assomiglia sempre meno, e un frenetico inseguimento contro uno dei boss più criptici della storia dei videogiochi, eccoci alla fine di Regalo. Una conclusione che potrebbe rivelarsi nebulosa, dal momento che per capirne tutti i dettagli bisognerà aver incontrato ogni personaggio e ritrovato tutti i ricordi che il gioco racchiude. Per i più motivati, sarà possibile ricominciare una partita, mantenendola i segreti scoperti, da uno dei tre punti chiave dello scenario. Non abbastanza per parlare di reale rigiocabilità, ma l'avventura, così com'è, resta comunque molto bella.

Testato su serie Xbox

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