Marvel 1943: L’Ascesa dell’Hydra ovvero la vana corsa al realismo – Novità

Partiamo dall’inizio: abbiamo gli stessi occhi? Come può questo trailer indurre il pubblico a chiedersi se si tratta di un film o di un gioco? È cecità intenzionale o desiderio interiore di convincersi che le ultime barriere che separano film e videogiochi siano sul punto di cedere? Di seguito è riportato l’oggetto del crimine.

Cabina fotografica

Alla domanda”è realistico?“, la risposta è ovviamente: no. Spiegazioni: a livello di script, Meraviglia 1943 pone il pubblico di fronte a un’ucronia (se i fumetti supereroici siano ucronie per definizione è un altro dibattito). In una Parigi nelle mani dell’Hydra, Capitan America e Pantera Nera, prima nemici poi alleati, devono combattere contro il Male. Fin dalle prime sequenze il realismo è abolito: non vedrete più le svastiche del Terzo Reich adornare le facciate degli edifici ufficiali. Tutti sono stati sostituiti con i simboli dell’Idra. Possiamo vedere un desiderio di scioccare meno il pubblico, direttive Disney/Marvel dalle alte sfere o una mancanza di coraggio nella rappresentazione di un periodo storico. Io propendo per la seconda opzione. Ma anche questa scelta nuoce alla credibilità del Mito Canonico dell’Universo Marvel. Perché prima delle riscritture degli anni 2010 (e più in particolare della saga Guerre segrete), l’Idra era una propaggine del nazismo, una filiale tecno-mistica che rappresentava la peggiore delle follie di Hitler. Sopra il si riavvia dalla Marvel, l’Hydra è diventata un’organizzazione antica, ossessionata dall’idea del dominio del mondo, perché sono ragazzi molto cattivie che ci vuole almeno questo per farci dimenticare il periodo di affiliazione al Terzo Reich.

Al di là di queste considerazioni da nerd che legge troppi fumetti per il suo bene, il problema che ci interessa riguarda la nozione stessa di realismo. Cos’è il realismo nei videogiochi? Quando la stragrande maggioranza del pubblico grida al realismo, parla di fotorealismo. Oppure la tendenza a volersi avvicinare il più possibile alla realtà fisica e a riproporla nel medium videoludico. Un pregiudizio compreso Amy Hennig, regista di Marvel 1943: L’Ascesa dell’Idraè sempre stata partigiana, il suo lavoro sul franchise Inesplorato è qui per dimostrarlo. Questa rappresentazione realistica riguarda soprattutto i personaggi: i protagonisti devono avere proporzioni fisiche accettabile e non deviare da quelli che definiamo gli standard fisici che ci rendono umani, “umani”. Ci allontaneremo quindi da ogni tentativo di approccio basato sull’ ombreggiatura cellularepersonaggi stilizzati in stile SD (occhi grandi, facce rotonde, corpi piccoli, cuculo Attraversamento animali), ma anche una rappresentazione esagerata dei corpi. Gears of War con i suoi eroi dai muscoli eccessivamente ipertrofizzati non può essere descritto come realistico.

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Va notato che il fotorealismo riguarda non solo i personaggi, ma anche la rappresentazione del mondo in cui si evolvono e le leggi fisiche che li governano. Stiamo parlando di una rappresentazione grafica dell’ambiente, oltre che dell’ambiente sonoro. Quindi, per amore di realismo, vorremo alberi credibili, un prato verdissimo e un sole i cui raggi bruciano le retine quando lo fissiamo. E già vediamo emergere i limiti dell’approccio: nei videogiochi, i parametri principali per qualificare l’oggetto culturale come videogioco sono l’interattività (nessuna azione possibile sul gioco = nessun gioco) e la ricerca del divertimento. Ma possiamo parlare di divertimento in un gioco che sia realistico al 100%? Accetteresti di sottoporti a un ciclo giorno/notte di 24 ore in un Devil May Cry? Che nel tuo Farming Simulator devi aspettare 3 mesi per andare a raccogliere? Che il tuo Geralt di Rivia ha bisogno di almeno 7 ore di sonno per essere giocabile? Che non puoi correre più di 500 metri in The Last of Us senza finire senza fiato e trascinarti come un vecchio? Nessuna musica per accompagnare le tue peregrinazioni nelle terre selvagge di Red Dead Redemption? Peggio ancora, saresti in grado di resistere vere e proprie grida di persone morenti in un Call of Duty ? Considerazioni che varrebbero anche per la morte permanente di tutti i personaggi. Dimentica gli ultimi livelli di Super Meat Boy, il vero incubo sarebbe una copia carbone della realtà trasformata in un videogioco. La dura realtà, quella che viviamo, è un tale insieme di vincoli che provare a copiarla alla lettera sarebbe controproducente e antidivertente. Dimentica il concetto di ultrarealismo nei videogiochi, è un obiettivo irraggiungibile. Al di fuori dell’ambito del gioco sportivo (collettivo, individuale o meccanico) ha qualche significato?

Battlefield 3: lo sguardo di questo personaggio in punto di morte mi perseguita ancora.
Battlefield 3: lo sguardo di questo personaggio in punto di morte mi perseguita ancora.

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I sogni sono la mia realtà

Allora perché questa ricerca del realismo a tutti i costi? Potremmo sostenere che quanto più il mondo è realistico, tanto più l’incursione di elementi fantastici in esso denota e permette di evidenziare il carattere straordinario di una situazione. Ma così facendo, ancora una volta, ci allontaniamo dalla realtà. Il serpente della realtà arriverebbe a mordersi la coda. La questione sollevata dal trailer di Meraviglia 1943 è in definitiva: la grande ricerca di una progressione asintotica verso il realismo è un approccio artistico o un desiderio di sedurre un grande pubblico considerato appassionato di questo tipo di proposte? Vedo lì, forse con un certo cinismo, l’atteggiamento intellettuale che presuppone che il grande pubblico non sia in grado di apprezzare direzioni artistiche che si allontanano troppo dai canoni del cinema.

La ricerca del realismo di certe JV, ancor più della ricerca della realtà, sembra essere prigioniera dei paraocchi cinematografici. Se un settore dei videogiochi, e in particolare dei videogiochi supereroistici, vuole a tutti i costi tendere verso un realismo sempre maggiore, è senza dubbio dovuto a una mancanza di coraggio (o addirittura di ignoranza?) rispetto ai codici dei propri media. . Evidenziando gli attori nel casting di Meraviglia 1943 lo attesta: i media della JV devono evidenziare i collegamenti con la settima arte per giustificare la propria esistenza, per vigilare sulla minima giustificazione di legittimità. Una malattia che divora molti AAA. Ripenso a Elliot Page e Willem Dafoe in Beyond Two Souls e non posso fare a meno di vederlo come una sfortunata ricerca di riconoscimento da parte della JV. Ricordo anche un articolo di Il guardiano intitolato “Oltre il gioco“, sintomatico della condiscendenza dell’industria cinematografica nei confronti dei videogiochi. Con l’avvento di strumenti come il motion capture, e ancor più con la diffusione in stile Ebola dell’Unreal Engine 5 nelle produzioni AAA, la ricerca del realismo è diventata alla fine il desiderio di essere cinema invece di cinema.Il desiderio di creare un gioco realistico è una sfida tecnologica, ma non sono sicuro che sia un approccio artistico.

Nota dell'autore a se stesso: non includere commenti dispregiativi.
Nota dell’autore a se stesso: non includere commenti dispregiativi.

Marvel 1943: L’Ascesa dell’Idra è orgoglioso del suo fotorealismo, del suo casting “prima classe“(ci racconta sito ufficiale, sarei stato meno entusiasta) in una Parigi di fantasia, dove da qualsiasi tetto si vede la Torre Eiffel. Chiamiamola sindrome Emily a Parigi. Gonfiando il petto con il suo approccio cinematografico all’argomento, si precipita dritto nella trappola della perdita di identità, flirtando pericolosamente con un Uncanny Valley il che probabilmente provocherà qualche attacco di risata da parte del sottoscritto (menzione speciale all’eccessiva articolazione di Capitan America, che confonde il gridare con l’esprimersi chiaramente). Il “trailer della storia” pubblicato di recente non aveva più carattere di un altro film dell’MCU. Personaggi piatti, sguardi vuoti e messa in scena obsoleta, nulla di ciò che i videogiochi possano trasmettere si trova in questo trailer. La cosa peggiore rimarrà questa impressione di déjà vu in cui è immerso questo video: l’inquadratura in cui Black Panther colpisce lo scudo di Cap sembra uscita da Guerra civile. E non parlo dell’illustrazione promozionale con Cap e Black Panther che guardano lontano, già viste e riviste.

Il trailer del prossimo titolo di Amy Hennig non offre alcuna emozione rispetto al trailer diAnello Elden del 2022, nessuna dell’audacia del trailer di Il respiro del selvaggio del 2017, o la follia carnivora del BA of Isola Morta dal 2011. Meraviglia 1943 ha solo il sapore di un prodotto derivato, che riunisce sulla scena pubblica personaggi senza fiato, stremati dall’eccessivo sfruttamento dei media, consegnato in un’ambientazione AAA con lo steroide Unreal Engine 5. L’industria AAA sembra ritenere che questo sia ciò che il pubblico si aspetta , e che l’argomento cinema-videogioco sarà sufficientemente convincente da vendere, senza che gli sviluppatori debbano correre il minimo rischio. Un approccio che priva di significato il videogioco e uccide ogni legame tra il gioco Marvel e la materia a cui si ispira: il fumetto, con i suoi colori sgargianti, le sue onomatopee che ne squarciano le tavole, e i suoi disegni dei personaggi spesso eccessivo. Sogno un modo Flash Il Senza Sentierodi un metroidvania 2D Green Arrow il più scandaloso possibile, con Namor che plagia senza rimorso Il respiro del selvaggio.

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Meraviglia 1943 è previsto per il 2025. Faremo attenzione a non esprimere alcun giudizio sul prodotto finito, nonostante una prima impressione più che cauta. Dobbiamo sperare che Amy Hennig non abbia perso i suoi artigli (artigli, Pantera Nera, umorismo) e che riesca a portare il suo tocco (zampa, Pantera Nera… scusate) in un’esperienza che, sulla carta -e in il momento T- è gravemente privo di sapore.

Le lezioni di recitazione erano troppo costose.
Le lezioni di recitazione erano troppo costose.

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