Una situazione molto comune nello sviluppo di giochi
Sviluppare un gioco è sempre difficile, ma rispettare un programma lo è ancora di più. Sono pochi i giochi che mantengono gli impegni assunti in termini di data di uscita e, naturalmente, i titoli Rockstar non fanno eccezione. Quando Kotaku fece il punto della situazione all’interno dello studio, il sito è stato in grado di concludere che il team non era attualmente nei tempi previsti e che un periodo di rilascio nel 2025 sembrava improbabile. Di fronte a questa notizia non verificata che si è diffusa a macchia d’olio, le azioni di Take-Two sono crollate del 5,2%.
Oggi Bloomberg fa il punto della situazione confermandolo sì, GTA VI non sembra essere puntuale. Ma questo non è niente di eccezionale, e soprattutto niente di nuovo. Senza parlare della tradizione di Rockstar o di qualsiasi altro studio, lo sviluppo di un progetto del genere richiede tempo e soprattutto richiede la partecipazione di troppi dipendenti per stabilire un programma che non cambierà. Se Kotaku ha pubblicato il suo articolo è soprattutto perché la decisione di Rockstar di riunire tutti i suoi dipendenti invece di incoraggiare il telelavoro è una misura che sembra controproducente e che causerebbe “caos”, come sottolinea Bloomberg. :
« Intorno a Rockstar circolano voci secondo cui la mossa impopolare potrebbe portare a partenze e complicati ostacoli logistici mentre il personale cerca di coordinarsi con i colleghi in altri fusi orari. La perdita di persone importanti a causa di questa politica potrebbe ovviamente causare ritardi. »
Tuttavia, L’articolo di Jason Schreier qualifica chiaramente quello di Kotaku indicando che un ritardo è certamente possibile, ma senza che ciò sia basato su dati reali nuovi: “ Ma finora non vi è alcuna indicazione che qualcosa di significativo sia cambiato “. In altre parole, internamente la data non sarebbe cambiata, il che non significa comunque che il gioco uscirà nel 2025.
Sì, GTA VI può essere posticipato al 2026, e ci sono buone probabilità che ciò accada data la storia dello studio e il colosso che questo progetto rappresenta. Ma al momento non c’è nulla che lo confermi.
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