Grazie a un nuovo art book, abbiamo scoperto alcune informazioni dietro le quinte su Zelda: Le lacrime del nome del RegnoNintendo ha recentemente pubblicato in Giappone l'art book “Master Works”, che ci offre uno sguardo alla realizzazione dello straordinario sequel open-world di Breath of the Wild.
In un'intervista nel libro, il produttore di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, Eiji Aonuma, ha rivelato che il gioco si sarebbe dovuto chiamare quasi Tears of the Dragon. Un piccolo avviso di spoiler per coloro che non hanno giocato al gioco: leggete con cautela! Secondo Aonuna (tradotto da Nintendo Tutto), “Lasciare trapelare che il Drago di Luce è Zelda sarebbe stato un problema, e questo ha avuto un effetto anche sul titolo.”
Aonuma e il suo team sapevano che enfatizzare l'importanza del drago per il personaggio di Zelda nel titolo e nel marketing del gioco sarebbe stata una mossa sbagliata, ma “non ci veniva in mente niente di buono e stavamo esaurendo il tempo di sviluppo”. In realtà fu un altro collega a suggerire Kingdom invece di Dragon, portando al nome del gioco e al design del logo che abbiamo oggi.
Non possiamo fare a meno di chiederci se Tears of the Kingdom sarebbe diventato uno dei migliori giochi Zelda fino ad oggi con un titolo diverso, specialmente uno che rivela così tanto della trama a prima vista. Siamo anche ansiosi di vedere quali altri interessanti dettagli usciranno dall'art book di Master Works.
Ecco qua: il nome di Zelda: Tears of the Kingdom era quasi Tears of the Dragon. Se cerchi altro merchandising di uno dei migliori giochi fantasy per Switch, dai un'occhiata alla nostra guida agli amiibo di Zelda: Tears of the Kingdom.